LA CIALLEDDA
La Cialledda è il simbolo della cucina povera e contadina, un
esempio classico della capacità delle vecchie generazioni di fare di necessità
virtù. L’ingrediente principale è il saporitissimo pane di Matera preparato con
farina di grano duro che viene abbinato
a ciò che di volta in volta offriva l’orto.
Esistono due versioni: la “cialledda fredda” che veniva
preparata a colazione e aiutava i braccianti lucani ad iniziare al meglio la
giornata di lavoro sui campi e la “cialledda calda” che era invece generalmente
un piatto cucinato a cena nel periodo invernale.
CIALLEDDA FREDDA
Per preparare la “cialledda fredda” prendere il pane,
spezzettarlo in grossi pezzi, metterlo a bagno qualche minuto in acqua fredda e
posizionarlo infine in un piatto fondo. Aggiungere pomodorini lavati e tagliati
in quattro parti, olive,
cipolle tagliate sottili e altre verdure di stagione a piacere. Infine
aggiungere l’olio extravergine d’oliva, sale, pepe, origano e degustare.
CIALLEDDA CALDA
Per preparare la “cialledda calda” prendere il pane, spezzettarlo
in grossi pezzi e posizionarlo in un piatto fondo. Nel frattempo far bollire in
una grossa pentola delle cime di rapa dopo averle accuratamente lavate. A
parte, in una padella far dorare aglio e peperoncino in olio extravergine
d’oliva e aggiungere pomodorini lavati e tagliati in quattro parti, dopodiché,
versare le rape bollite, olive e altre verdure a piacere aggiungere un poco
d’acqua di cottura delle rape. Per arricchire ulteriormente la pietanza si può
aggiungere un uovo che, dopo qualche minuto di bollore, comincerà a
rapprendersi, diventando parzialmente solido ma con il tuorlo ancora liquido,
tipo uovo in camicia. Al termine adagiare il tutto sui pezzi di pane
precedentemente preparati e degustare.
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